LA NOSTRA ADOZIONE SPECIALE
Nel 2007 Suor Rose Monique ci segnalò il caso di tre fratelli che vivevano a Kinshasa e che erano stati abbandonati dai genitori e ci chiese se potevamo aiutarli per il mantenimento e gli studi perché erano figli di persone che lei aveva conosciuto molto bene e che in passato avevano collaborato con lei. Ce ne siamo fatti carico e li abbiamo sostenuti negli studi che hanno compiuto presso la Missione Ecole de la Liberté di Kinshasa di Don Matteo Galloni. In questi anni la vita nella capitale è diventata insostenibile per la svalutazione e la situazione generale di crisi del paese.Il maggiore Dieu Merci ha potuto diplomarsi e per due anni ha cercato un lavoro ma trovava solo piccoli lavori occasionali che non gli permettavano di mantenersi. Nel 2014 Dieu Merci e la sorellina Christa di dodici anni si sono trasferiti a Kananga con il nostro aiuto e lì il maggiore ha lavorato e la ragazzina ha frequentato la scuola media. Il fratello Clément, che aveva voluto restare a Kinshasa nella speranza di poter proseguire gli studi, ha vissuto un anno molto difficile nella capitale anche a causa di una malattia che lo aveva colpito ma da cui è guarito. Visto le gravi difficoltà incontrate dal ragazzo, con Suor Rose Monique abbiamo pensato fosse opportuno che si ricongiungesse con i suoi fratelli a Kananga. Gli abbiamo pagato il volo da Kinshasa a Kananga come abbiamo fatto per i suoi fratelli. Poiché anche a Kananga la vita è difficile e molto costosa sia per gli affitti che per le derrate alimentari i tre fratelli si sono trasferiti insieme in un’altra città (Tchikapa) dove c’è più possibilità di lavoro e dove possono mantenersi da soli grazie anche alle conoscenze informatiche acquisite studiando alla Missione di Kinshasa.



LA CASA DI KANANGA
Durante il suo ultimo soggiorno in Italia nel 2009 Suor Rose Monique ci raccontò quanto fosse costoso l’affitto di un alloggio per lei e per i bambini ammalati che portava a curare nella città di Kananga e ci manifestò la necessità di acquistare una piccola casa che fosse una base ove poter risiedere periodicamente lei con altre persone del villaggio. Fu così che nel 2010 decidemmo di finanziare l’acquisto di una piccola casa che sembrava adatta allo scopo. Al finanziamento contribuì anche Anzola Solidale onlus. La casetta è circondata da terreno ove si trova qualche albero da frutta. Suor Rose Monique ha fatto fare dei lavori: la porta d’ingresso, perché quella esistente era troppo fragile, le imposte alle finestre, l’intonaco esterno. Tutte spese che la nostra Associazione ha finanziato. Da un paio di anni ha fatto apportare un’importante modifica alla casetta facendo costruire un porticato che ha la doppia funzione di preservare le pareti esterne dalle intemperie durante le fortissime piogge e tenere più fresco l’ambiente interno oltre che renderla più spaziosa ed accogliente.
Da qualche anno Suor Rose Monique fa risiedere nella casa un gruppetto di bambini (attualmente sono 9) fra i più gracili del villaggio che lì possono essere curati più facilmente. I bambini vivono con una signora collaboratrice dell’APIFER e possono contare sull’aiuto di Christian, uno studente di medicina originario del villaggio e volontario dell’APIFER.
LA JEEP DELL’APIFER
Da alcuni mesi Suor Rose Monique andava dicendo, durante le nostre lunghe telefonate, che la povera jeep acquistata usata e che aveva già vent’anni aveva bisogno di continue riparazioni e che ormai non valeva più la pena di cambiarle continuamente pezzi che erano via via più introvabili e costosi. Il meccanico le ha proposto un buon cambio con una più nuova e in migliori condizioni. Si trattava solo di aggiungere circa tremila cinquecento dollari per averne una funzionante. Dopo molti ragionamenti e grazie all’aiuto di un donatore particolarmente generoso siamo riusciti a farle acquistare una nuova jeep (usata). Ha poi dovuto acquistare quattro gomme nuove e farle fare qualche riparazione. Ma poi si è dovuto aggiungere il costo dei documenti, dell’Assicurazione (strano anche nella Repubblica Democratica del Congo si debbono pagare le assicurazioni!), il carburante (carissimo) e l’autista che fa il viaggio Kananga-villaggio e ritorno perché nessuno al villaggio ha la patente e sa guidare per quelle strade dissestate. Comunque alla fine Suor Rose Monique è riuscita a tornare al villaggio con la sua jeep carica di materiale didattico, medicinali e viveri. Potete immaginare la festa! Ora si tratta di mantenerla in funzione con tutte le spese che ne conseguono. Se qualcuno volesse darci una mano ……. sarebbe molto importante!